
Il Tempo dei fumetti: lo spazio, un pizzico di filosofia e qualche eccezione
Una mia passione è senz’altro quella per fumetti. Leggo tutto, non tutto tutto, in effetti ne leggo pochi. Ma tutto quello che mi interessa. Dai multiversi dei super-eroi americani alle infinite saghe sull’amicizia dei manga giapponesi sino alle strisce quotidiane.
Ho sempre desiderato avere una grande collezione ma non ho mai avuto l’applicazione necessaria per costruirmela così come la vorrei. Sullo scaffale c’è una mezza collezione de Il Morto, fumetto italiano senza futuro, qualche dozzina di Rat-Man, pochi volumi di One Piece e un certo numero di cianfrusaglie legata a membri più o meno conosciuti degli Avengers. Nulla di che.
Sfogliare le pagine degli albi è per me una piacevole sorpresa la prima volta, e un curioso desiderio tutte le successive. È stato così un felice passatempo dovermene occupare durante la stesura della mia tesi di laurea.
Avendo a che fare col modo speciale in cui film trattano la temporalità – essi sono infatti in grado di rappresentare il tempo per mezzo del tempo stesso – mi sono reso conto di una cosa a cui non avevo mai pensato. E cioè che pure i fumetti dispongono un modo tutto loro di esprimere il tempo, ed è quello di farlo per mezzo dello spazio. In quale modo? Continua a leggere “Il Tempo dei fumetti: lo spazio, un pizzico di filosofia e qualche eccezione”