Il Tempo dei fumetti: lo spazio, un pizzico di filosofia e qualche eccezione

Una mia passione è senz’altro quella per fumetti. Leggo tutto, non tutto tutto, in effetti ne leggo pochi. Ma tutto quello che mi interessa. Dai multiversi dei super-eroi americani alle infinite saghe sull’amicizia dei manga giapponesi sino alle strisce quotidiane.
Ho sempre desiderato avere una grande collezione ma non ho mai avuto l’applicazione necessaria per costruirmela così come la vorrei. Sullo scaffale c’è una mezza collezione de Il Morto, fumetto italiano senza futuro, qualche dozzina di Rat-Man, pochi volumi di One Piece e un certo numero di cianfrusaglie legata a membri più o meno conosciuti degli Avengers. Nulla di che.
Sfogliare le pagine degli albi è per me una piacevole sorpresa la prima volta, e un curioso desiderio tutte le successive. È stato così un felice passatempo dovermene occupare durante la stesura della mia tesi di laurea.
Avendo a che fare col modo speciale in cui film trattano la temporalità – essi sono infatti in grado di rappresentare il tempo per mezzo del tempo stesso – mi sono reso conto di una cosa a cui non avevo mai pensato. E cioè che pure i fumetti dispongono un modo tutto loro di esprimere il tempo, ed è quello di farlo per mezzo dello spazio. In quale modo?
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Lo spazio dopo Interstellar (PART TWO)

Cominciamo da dove avevamo concluso. Ante Scriptum – Orion Orion è decollata, ha superato la Stazione Spaziale Internazionale, raggiunto e i 58000m i 2000 gradi, per poi fare splash come il migliore dei Magikarp nell’Oceano Pacifico. Un volo perfetto, durato poco più di 4 ore, svoltosi secondo le previsione e senza alcun problema tecnico. Il modulo ha attraversato due volte la fascia di Van Allen, … Continua a leggere Lo spazio dopo Interstellar (PART TWO)

Lo spazio dopo Interstellar (PART ONE)

par – tò – ne
dall’inglese: part one
sign: parte molto estesa, lunga da leggere, e prima di una serie, oppure no

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Tutto è iniziato con Interstellar, o quasi. AstroSamantha e Rosetta sono venute dopo. Forse qualche tempo fa l’uomo era andato sulla Luna, ma potrebbe essere stata tutta una finzione, d’altronde anche Nolan non chiarisce questo punto. Post hoc ergo propter hoc, direbbe il professore universitario di Logica che, per scelta, non ho mai avuto. Insomma, solo perché questi fatti sono avvenuti dopo l’uscita del film non significa che ne siano conseguenza e anzi, non lo sono affatto. Com’è ovvio che sia dietro ad una missione spaziale ci sono anni di lavoro, svolto da persone che noi vediamo solo nelle enigmatiche e silenziose dirette di decolli o attracchi. E qualcuno si permette pure di dire che sono vestiti male.
Insomma si fa un grande parlare di spazio e le uniche fonti d’informazione sono il TG4 e e Mentana. Ah no, Mentana è in diretta per commentare gli exit pool per l’elezione dell’amministratore di condominio. Perciò se si vuole approfondire la questione bisogna affidarsi alla rete. Io l’ho fatto, e non ho potuto fare a meno di notare che lì in alto, senza bisogno di quote rosa, le donne sanno farsi valere(tranquilli, non guidano loro!). Una di loro è senz’altro la Grande Madre, la Stazione Spaziale Internazionale.

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