
Vendersi l’anima. Renzi, Salvini, Grillo , Faust
Due partiti hanno rinunciato alla loro identità per accumulare voti. Potrebbero perdere molto più di quello che credono.
Continua a leggere “Vendersi l’anima. Renzi, Salvini, Grillo , Faust”
Due partiti hanno rinunciato alla loro identità per accumulare voti. Potrebbero perdere molto più di quello che credono.
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31 Maggio 2015. È giorno di elezioni regionali e comunali in Italia. Si vota in Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia, tra i comuni il più importante è Venezia, ma ci sono anche Arezzo, Lecco, Agrigento e altri 738 sparsi su tutto lo stivale. Qualsiasi saranno i risultati, il panorama politico italiano non si muoverà di una virgola, ma la piazza grande della politica ha trovato i suoi modi di far rumore.
S’ode a destra uno squillo, è Berlusconi che minaccia: “Come nel 2000, mandiamo Renzi a casa“. A sinistra risponde uno squillo, è Renzi – violando deliberatamente il silenzio elettorale, l’unica regola che, eccetto lui e Berlusconi, nessuno ha ancora violato In italia, e in realtà questo è il fatto politico più significativo di tutta la vicenda – che assicura “Il voto non è un test su di me“. Da ambo i lato rimbomba un calpesto assordante, come tutti i calpesti però il suono è confuso, quasi incomprensibile, a fatica s’intende un coro: “impresentabili, impresentabili, impresentabili”.
(si ringrazia il buon Manzoni Alessandro per la collaborazione alla stesura di questa introduzione) Continua a leggere “L’ultimo impresentabile, la storia di chi fece tanto rumore per nulla”
Tra le varie opinioni ascoltate e diffuse prima, durante e dopo i fatti di venerdì primo maggio a Milano, le più gettonate sono state quelle di Fedez (ne abbiamo scritto qua) e J-Ax. Le immagini più viste sono quelle di quel poveretto di Mattia Sangermano, l’utile idiota a cui è stata rovinata la vita senza che nessuno sapesse perché. Dai titoli di giornale ai social network, abbiamo ridotto tutto ai minimi termini. Continua a leggere “Mattia Sangermano e l’arte di banalizzare”
Matteo Renzi è un grande amante delle promesse, come abbiamo potuto verificare in quest’anno in cui ha guidato il paese. Una delle sue preferite è “governeremo fino al 2018”, ed è possibile che la mantenga soprattutto per un motivo: non ha un’opposizione in grado di fermarlo. Continua a leggere “Il supereroe senza supercattivo”
Mentre in Italia si celebra l’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica, evento che di fatto mantiene lo status quo di un panorama istituzionale inerme di fronte allo strapotere di Matteo Renzi, in Grecia la festa per la vittoria di Syriza è già finita, ed è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Continua a leggere “Tsipras, a che punto siamo?”
Dopo quasi dieci anni, in data 14 Gennaio 2015, Giorgio Napolitano ha abdicato dalla carica di Presidente della Repubblica. L’ex-PCI, ora in pensione, è diventato ufficialmente detentore di un record ai limiti della prassi costituzionale.
Lo stesso giorno, una coincidenza invidiabile, la trasmissione Le invasioni barbariche di La7 ha avuto la fortuna di poter ospitare in studio Matteo Renzi. I barbari, per i greci, erano semplicemente quei popoli che il greco non lo parlavano e Renzi, rispetto a molti suoi connazionali, un po’ barbaro lo è. Continua a leggere “Il discorso del re”
Se ogni inchiesta sulla corruzione arrivasse a termine come dovrebbe, ogni volta sarebbe una nuova tangentopoli. Lo fece capire Gherardo Colombo, ex magistrato del pool di Mani Pulite, in una conferenza di qualche anno fa alla Statale di Milano. La magistratura può fare quel che può, e certo non può salvare un Paese, al massimo può preservarlo. Superman la toga non se l’è ancora messa. … Continua a leggere Raccontarsi male, essere peggio