Vivere e morire nelle stragi ai tempi di Twitter
Vivere e morire nelle stragi ai tempi di Twitter. Già durante la strage di Charlie Hebdo a Parigi le agenzie davano costantemente degli aggiornamenti su Twitter, ma con fonti mai confermate, essendo però loro stessi delle fonti affidabili. Ovvero la storia funziona così: se un agenzia come AFP scrive qualcosa di non confermato, per il fatto che quella notizia (vera – falsa – presunta) sia scritta da AFP, essa diventa una notizia affidabile e altre agenzie/giornali/persone la riprendono convinti sia veritiera (non vera, ma poco ci manca).
Ne avevo scritto, e allora come oggi il nodo principale riguardava la cosa più importante: le persone, e ancor più grave il numero dei decessi. Continua a leggere “Vivere e morire nelle stragi ai tempi di Twitter”