Tsipras, Alba Dorata, l’Europa e l’Armata rossa


Oświęcim, Polonia, gennaio 1945
L’Armata rossa, avanzando verso ovest, scopre i campi di sterminio nazisti. A maggio, la Germania nazionalsocialista si arrenderà agli alleati e il mondo intero dirà che non sarebbe mai più dovuto accadere. Gli alleati a Berlino, il processo di Norimberga, la nuova Europa. Quell’anno, il nazifascismo era stato sconfitto per sempre.


Atene, Grecia, gennaio 2015
I cittadini greci sono chiamati alle urne. Dopo lo scioglimento del parlamento, il 29 dicembre del 2014, il 25 gennaio si vota per eleggerne uno nuovo e per scegliere chi dovrà formare il nuovo governo. Vince Syriza, partito di sinistra (sinistra vera) che col 36,3% si aggiudica 149 seggi, due soli in meno dei 151 che significano maggioranza assoluta. Continua a leggere “Tsipras, Alba Dorata, l’Europa e l’Armata rossa”

Onora il padre e la madre

A titolo personale: sino ad ora, a differenza degli altri autori di questo blog, non ho pensato opportuno scrivere alcunché riguardo all’attentato alla sede parigina di Charlie Hebdo. Ancora adesso non mi sento fare altro che condannare il gesto, tuttavia le parole del Papa in proposito hanno tirato fuori da sotto il tappeto, involontariamente secondo me, un problema che ultimamente mi è molto caro.
E vi prego, non fatemi spiegare nemmeno una volta che quando parlo di una cultura violenta non mi riferisco a quella musulmana, ma a quella di chi, in ogni parte del mondo, maschera i suoi atti crudeli con la maschera di un qualsiasi principio superiore.
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Perchè ilPost.it è la migliore fonte di informazione in Italia

Una degli aspetti più cruciali del buon funzionamento di una democrazia sta nel fatto che i cittadini devono essere abbastanza informati. Per tanti motivi, alcuni c’entrano con la partecipazione alla democrazia, quindi quel che concerne l’aspetto politico della democrazia, ovvero il voto; altri per una cosa più astratta che si può chiamare coscienza collettiva, coscienza civile e simili. Continua a leggere “Perchè ilPost.it è la migliore fonte di informazione in Italia”

Delonte West, un matto

I Guaros de Lara sono una squadra di pallacanestro venezuelana e da lunedì 12 gennaio 2015 hanno una guardia tiratrice che si chiama Delonte West. West è un cestista statunitense, è nato a Washington il 26 luglio del 1983 ed è uno dei personaggi più controversi, bizzarri, difficili e discussi degli ultimi dieci anni, nel mondo della pallacanestro. Continua a leggere “Delonte West, un matto”

Il discorso del re

Dopo quasi dieci anni, in data 14 Gennaio 2015, Giorgio Napolitano ha abdicato dalla carica di Presidente della Repubblica. L’ex-PCI, ora in pensione, è diventato ufficialmente detentore di un record ai limiti della prassi costituzionale.
Lo stesso giorno, una coincidenza invidiabile, la trasmissione Le invasioni barbariche di La7 ha avuto la fortuna di poter ospitare in studio Matteo Renzi. I barbari, per i greci, erano semplicemente quei popoli che il greco non lo parlavano e Renzi, rispetto a molti suoi connazionali, un po’ barbaro lo è. Continua a leggere “Il discorso del re”

Bach, il genio e i soccombenti. Glenn Gould, una storia

Aria iniziale
Alle complicate olimpiadi del 1968 un tizio americano un po’ allampanato che faceva di nome Dick Fosbury saltò per la prima volta di schiena nella gara del salto in alto. Niente record, ma vinse l’oro. Tutti erano capaci a saltare in alto. Lo facevano ventrale, buttandosi sopra l’asta di pancia e girandoci intorno. In quel modo – senza vedere l’ostacolo – non l’aveva mai fatto nessuno. 

C’è una componente all’interno del senso che si dà alla parola “genio” che è vagamente antipatica per tutti quelli che geni non sono, e implica questo: ad un certo punto tutta una collettività capisce che c’è una persona capace di fare cose che tutti gli altri si sognano. Non è tanto il fatto che solo lui sia capace, è più l’inclinazione di quella persona a fare quella cosa in un modo che non la si è mai vista fare prima. 

Fosbury non è certo l’icona del genio, nell’immaginario. Per la maggior parte delle persone è ancora un illustre sconosciuto. Eppure lo è stato un genio. Mi immagino l’atleta che saltava dopo di lui, alle batterie. Fosbury che salta e lui, lì, si è visto in faccia il futuro, in un gesto, davanti agli occhi, come fosse scritto. Destabilizzante. Perchè ci si deve difendere in qualche modo dal fatto che nessuno è capace a fare una cosa a quel livello – qualunque cosa si tratti– e il genio sì. A questo punto le strade che può prendere la collettività sono due: una va per l’esclusione, una sorta di violenza metafisica. L’altra invece crea un piano differente e sposta il genio di categoria. Lo toglie dallo spazio di possibilità che investe tutta collettività. Libera tutti dalla responsabilità di competere con lui. Ci saranno persone brave, persone molto brave e persone incapaci. Il genio invece starà da un’altra parte. Fuoriclasse.   Continua a leggere “Bach, il genio e i soccombenti. Glenn Gould, una storia”

“Non l’hanno meritato, ma…”: fenomenologia del movimento Je ne suis pas Charlie

Ospitiamo a seguito il contributo di un amico del blog, Nicolò Cesa, che riflette su un particolare aspetto mediatico dei fatti di Parigi, un po’ a chiosa degli interventi fino ad ora pubblicati.

In seguito ai fatti di Parigi, in cui hanno perso la vita 12 membri della redazione del giornale Charles Hebdo uccisi da un attacco terroristico che è da qualche ora sulla bocca di tutto il mondo, i social media (in particolare Facebook, ma anche Twitter) si sono popolati di immagini e hashtag riportanti lo slogan retorico je suis Charlie. Continua a leggere ““Non l’hanno meritato, ma…”: fenomenologia del movimento Je ne suis pas Charlie”

OPINI-ON? OPINI-OFF: un triste bilancio per chi fa da bocca al mondo

Un duemilaquindici di appena dieci giorni. Eppure sono già dieci giorni di sangue e violenza. Protagonisti, tra gli altri, i giornalisti. Una tendenza che per questa categoria sembra fare del nuovo anno una tragica coda di quello appena passato se consideriamo il commento della francese RSF(Reporters Sans Frontièrs) in relazione ai dati raccolti nei report degli “Abuses against journalists” e del “Press Freedom Barometrer”, dati che sono la summa finale delle condizioni della libertà di stampa in tutto l’anno 2014, pubblicati nel dicembre scorso: “Di rado i giornalisti sono stati uccisi in nome di una propaganda così barbara”.
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I fatti di Parigi, Twitter e come si danno le notizie oggi

Nonostante siamo appena nove passi dentro il 2015 i fatti di questi ultimi due giorni a Parigi e dintorni sembrano essere, giornalisticamente, già la notizia dell’anno. Pare sia finito tutto; bene che sia finito, ma la vicenda si è conclusa nel peggiore degli scenari possibili, con un molti morti. Continua a leggere “I fatti di Parigi, Twitter e come si danno le notizie oggi”